Patriota e uomo politico italiano. Studente di Medicina presso
l'università di Salerno, a soli vent'anni, dopo aver preso parte alle
sommosse politiche di quella città, seguì Garibaldi nell'impresa
d'Aspromonte. Successivamente, partì volontario per la guerra del 1866,
e, dopo l'armistizio, conobbe Mazzini a Lugano. Sempre a Lugano, tre anni
più tardi, partecipò all'adunanza dei comitati regionali
dell'Alleanza Repubblicana, fondata dallo stesso Mazzini. Volontario nella terza
guerra d'Indipendenza, fu coinvolto nei moti insurrezionali di Milano del 1869 e
in quelli di Palermo del 1870 e venne arrestato. Divenuto in seguito deputato
del Regno, mantenne quasi ininterrottamente la carica dal 1866 al 1921 e,
avvicinatosi progressivamente alle posizioni della sinistra costituzionale, nel
1899 fu alla guida dell'ostruzionismo contro le disposizioni eccezionali emanate
da L.G. Pelloux. Fu anche ministro dell'Agricoltura, dei Lavori Pubblici e, dal
1921, senatore. Svolse un'intensa attività giornalistica, nell'ambito
della quale diresse "Il dovere", di ispirazione mazziniana, il "Fascio della
democrazia", radicale, e quindi, per un anno, "Il Secolo" di Milano.
Lasciò diverse opere, tra le quali
Questioni economiche urgenti
(1919) e le memorie dal titolo
Dalle campane della Gancia alle campane di San
Giusto, pubblicate postume (Assoro, Enna 1842 - Roma 1932).